
In Italia ancora se ne sta parlando e si fa molto poco, ma all’estero sono già tantissime le costruzioni residenziali edificate con il riciclo.
Ad esempio nella lontana Cina i mattoni sono fabbricati con i detriti estratti dalle macerie nelle zone colpite da calamità naturali, a Copenaghen si sono utilizzati i silos per realizzare edifici residenziali aventi il massimo della flessibilità.
Ma anche i container sono da molti anni usati come elementi modulabili all’infinito e sono stati o abbinati a strutture già preesistenti , oppure installati a strati come composizioni multiple e così via.
Anche in Italia, dove sono davvero tante le zone abbandonate e dove si sente, come altrove, l’emergenza abitativa, andrebbe coltivato il “costruire riciclando” che, tra l’altro, andrebbe anche ad avere dei costi economici ed ambientali notevolmente inferiori.
Infatti, si pensi al Passante di Mestre che è stato costruito con l’uso di materiali riciclati: in tal modo non solo si sono utilizzati meno inerti da cava, ma si è anche ottenuto un risparmio di CO2 pari a 1,5 giorni di emissioni di tutta la citta di Milano.
Come si può notare, l’uso di materiali riciclati ha permesso un minor ricorso a trasporti ed estrazioni, nonché a materiale bituminoso, con conseguente risparmio nell’uso di petrolio.
Per meglio approfondire la tematica in oggetto, è stata aperta a Roma (Museo Maxxi) fino al 26 aprile 2012 una grande mostra sul riciclo.
A destra, il progetto residenziale “Gemini Residences” di Copenhagen, ideato usando strutture preesistenti quali i silos.
All’esterno dell’edificio sono stati ricavati il maggior numero di affacci per ogni appartamento, mentre nella parte centrale della costruzione è stata installata una copertura trasparente.
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