
La professione di amministratore di condominio ha subito nel corso degli anni modifiche e sviluppi. Professione amministratore di condominio
Professione amministratore di condominio. I primi amministratori erano persone che esercitavano altre professioni, come avvocati, ragionieri, geometri, ingegneri, commercialisti, che utilizzavano le competenze acquisite nello svolgimento della loro professione per esercitare le funzioni di amministratore di condominio.
Sono stati proprio questi amministratori di prima generazione a formare quelli che si sono poi succeduti negli anni.
Gli amministratori di oggi sono persone che si dedicano solo ed esclusivamente all’esercizio della professione di amministratore e che hanno competenze in materia giuridica, economico-finanziaria, di marketing, relazionali e negoziali.
Dunque, l’amministratore di oggi ha, rispetto al passato, competenze innovative, come il marketing, la psicologia, le competenze negoziali, che vanno ad affiancarsi a quelle tradizionali.
Se da un lato i nuovi amministratori offrono un servizio qualitativamente migliore rispetto al passato, dall’altro l’estrema liberalizzazione del mercato consente a chiunque di esercitare la professione, senza che siano previste barriere che ne limitino l’accesso in qualche modo.
Ciò ha permesso l’inserimento di soggetti con scarse competenze che offrono servizi mediocri, producendo nei clienti malcontento e macchiando conseguentemente l’intera categoria degli amministratori di condominio che svolgono tale attività come unica attività lavorativa e non più come secondo lavoro, come accadeva in passato.
Per tali ragioni l’amministratore di nuova generazione deve intervenire ponendo al centro dell’attenzione sia la formazione professionale sia l’attenzione e la cura del cliente.
Si rende allora necessario allora sviluppare nuove strategie per amministrare i condomini, ponendo come base della formazione professionale gli elementi legislativi e normativi dai quali poi si parte per i iniziare un approccio manageriale e culturale della professione e rendere il servizio offerto dall’amministratore condominiale migliore.
Ciò spetta non tanto al singolo amministratore quanto ad un’organizzazione di persone, agli studi associati che sicuramente rappresentano e rappresenteranno la soluzione giusta per rispondere in modo appropriato alle esigenze del condominio e alle sue aspettative e per offrire servizi di qualità.
Il valore della qualità dei servizi, infatti, è ciò che l’amministratore scambia con i clienti che gli ritornano il valore sotto forma non solo di riscontro economico, ma di rafforzamento del prestigio professionale. Questo è il segreto che regola i rapporti professionali a lungo termine e di successo.
E’ la qualità del servizio l’obiettivo primario che sta spingendo i nuovi amministratori di condominio verso la certificazione.
E guardando nello specifico alla professione dell’amministratore di condominio, ci si deve riferire alla certificazione ISO 9001:2008 che riguarda l’organizzazione dello studio dell’amministratore, mentre per quanto riguarda la certificazione delle competenze personali dell’amministratore di condominio occorre fare riferimento alla norma UNI 10801:1998; essa riguarda, appunto, la certificazione delle competenze del singolo amministratore inteso come persona fisica.
Di regola, riuscire ad avere la certificazione secondo quest’ultima norma dovrebbe essere il primo passo per poi passare, per tutti coloro che hanno alle proprie spalle una struttura con dei dipendenti, alla certificazione ISO garantendo in tale modo la qualità nei rapporti con la propria clientela.
Grazie alla certificazione ISO ci si accosta alla cultura della qualità, si immette la qualità nel proprio studio, si attiva un sistema di gestione per la qualità, si migliorano le prestazioni aziendali, i servizi resi e di conseguenza si fidelizzano i propri clienti.
Dunque, se fino ad oggi nell’acquisto di prodotti si è fatta attenzione a che essi abbiano il marchio di qualità in quanto esso ne certifica il processo industriale e le caratteristiche di sicurezza, da qui a poco si farà allo stesso modo attenzione a che anche gli amministratori condominiali abbiano la certificazione di qualità. Proprio questo è il motivo che spinge sempre più amministratori a certificarsi.
Si pensi poi che è stato dimostrato che mantenere soddisfatto un cliente costa sei volte di meno che ricercarne uno nuovo; infatti il cliente resta fedele al proprio amministratore fino a quando si sente contento del servizio che riceve ed è soddisfatto solamente quando la qualità che percepisce è superiore a quella che si attendeva.
Perché uno studio di amministrazioni condominiali possa ottenere la certificazione è necessario un processo molto complesso.
Comunque, allo stato attuale non sussiste alcun obbligo di certificare la qualità del proprio operato e dell’organizzazione del proprio studio, ma tutto è orientato in tale direzione, volto a erogare servizi eccellenti in modo da ridisegnare completamente il mercato dell’amministrazione immobiliare e condominiale.
Conscia di ciò, l’associazione nazionale amministratori condominiali ha dato vita al progetto APQ con cui vuole offrire ai propri associati gli strumenti utili al fine di supportarli nel loro percorso di crescita professionale.
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