
Non ci saranno nuove tasse sulla seconda casa. Imu, Palazzo Chigi smentisce: “Niente stangate su seconde case”
Imu, Palazzo Chigi smentisce: “Niente stangate su seconde case”. “Palazzo Chigi smentisce le indiscrezioni su nuove ipotesi di tassazione sulle seconde case, per coprire il provvedimento sull’Imu.Tali indiscrezioni evidentemente si riferiscono a bozze circolate nei giorni scorsi e che non faranno parte del provvedimento che sarà in Gazzetta Ufficiale”.
Lo riferisce una nota della Presidenza del Consiglio . Il riferimento è all’ipotesi di reintroduzione della tassazione Irpef sulle seconde case sfitte, siano esse date in uso ad un familiare o siano case per le vacanze a disposizione del proprietario.
Tra le ipotesi di copertura avanzate dal ministero dell’Economia e riferite nei giorni scorsi da fonti governative, figurava infatti l’assoggettamento a Irpef in misura pari al 50% delle case diverse dall’abitazione principale e non in affitto. Il 28 agosto il vicepresidente del Consiglio, Angelino Alfano, ha però definito il decreto “tax free”, escludendo quindi aumenti di imposte.
Inoltre, Letta ha precisato che le coperture della prima rata verranno da riduzioni di spesa, ma anche dalla tassazione dei giochi e delle scommesse e quindi da nuove tasse, oltre che dall’immissione di altri 10 miliardi di crediti delle imprese nel sistema che genereranno nuovi incassi per il fisco.
Nel decreto che accompagnerà la legge di stabilità, il 15 ottobre, “saranno indicate invece le coperture della seconda rata dell’Imu perché alcune coperture si svilupperanno nelle prossime settimane”, ha sottolineato Letta. “Questa operazione” sull’Imu “la facciamo senza modificare il saldo dei conti pubblici e dunque il messaggio che diamo a Bruxelles è che facciamo questa operazione rimanendo sotto il 3%” del rapporto deficit/pil”.
L’intera operazione vale 4,8 miliardi sul bilancio 2013. Dal 2014 l’Imu sarà sostituita dalla Service tax, l’imposta sui servizi comunali che ingloberà anche la Tares. La Service tax avrà due componenti: la gestione dei rifiuti urbani e la copertura dei servizi indivisibili come la pulizia delle strade, la manutenzione e l’illuminazione delle aree urbane.
La prima componente sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote saranno parametrate dal Comune rispettando il principio europeo “chi inquina paga”. La seconda componente sarà a carico di chi occupa fabbricati.
L’autonomia dei comuni nella fissazione delle aliquote sarà limitata attraverso aliquote massime complessive.
Lascia un commento